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Il summit del G7 in Canada si è concluso con uno strappo da parte del presidente statunitense Donald Trump. Dall’Air Force One, in viaggio verso Singapore per il vertice con il leader nordcoreano Kim Jong un, il tycoon ha postato su Twitter un annuncio choc, senza precedenti nella storia: “Ho dato istruzioni di non appoggiare il documento finale del G7”.
Lo strappo tanto temuto già alla vigilia del summit alla fine si è consumato nel modo più violento e inaspettato. La furia di Trump si è abbattuta sul padrone di casa del vertice, Justin Trudeau, e ha spazzato via due giorni di lavoro e trattative. A scatenarla sono state le parole usate dal leader canadese nella conferenza stampa finale del G7, e l’annuncio che dal 1° Luglio partirà la risposta alle tariffe su alluminio e acciaio volute dalla Casa Bianca anche su Canada, Messico ed Europa. Tariffe che Trudeau non ha esitato a definire “un insulto” per i canadesi, perché motivate dal presidente americano con ragioni di sicurezza nazionale, ragioni che alleati storici come il Canada o gli europei non possono accettare.
Stefania Barcella
Giornalista iscritta all’albo dei pubblicisti della Lombardia (IT)