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Il premier Paolo Gentiloni è a Göteborg, in Svezia, per l’European Social Summit. Niente welfare se non si consolida la crescita con attente politiche macroeconomiche in grado di agganciare il futuro della gig economy: è questo il senso del messaggio lanciato dal presidente del Consiglio nel suo intervento sul futuro dei sistemi di welfare europeo.
“In Italia – ha detto Gentiloni – abbiamo perso un milione di posti di lavoro tra il 2010 e il 2013 e avuto più o meno un milione di nuovi posti di lavoro dal 2014 al 2017. Si può discutere sulla qualità di questi nuovi posti di lavoro, ma questa è crescita economica. Quindi prima di tutto abbiamo bisogno di politiche economiche per la crescita. La priorità ora è favorire l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro attuando contemporaneamente un bilanciamento dei diritti dei giovani e degli anziani”.
Nel 2050 l’Europa avrà il 40% della popolazione over 65 anni, “quindi l’equilibrio tra i diritti dei giovani, donne e anziani, specialmente nel nostro paese – ha affermato il premier -, resta una questione chiave. Attenzione però: successi e regole sui diritti sociali nell’Unione europea non sono acquisite una volta per tutte, come ha dimostrato la crisi economica degli ultimi anni e come dimostrano gli effetti della rivoluzione tecnologica in corso. È impossibile separare il pilastro sociale dalle scelte macroeconomiche. Senza crescita, creazione di posti di lavoro e investimenti non ci sarà mai una vera equità”.
Stefania Barcella
Giornalista iscritta all’albo dei pubblicisti della Lombardia (IT)