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È morto Sergio Marchionne. Il manager si è spento nella clinica di Zurigo, nella quale era ricoverato da diverse settimane.
Nato a Chieti 66 anni fa, figlio di un maresciallo dei Carbinieri. Studi in Canada (tre lauree in Filosofia, Economia, Giurisprudenza e master in Business Administration), domicilio in Svizzera, due figli, Marchionne, l’uomo dal maglioncino nero, ha vissuto gli ultimi anni tra Torino e Detroit, guidando la “rivoluzione” che ha portato in Borsa Cnh Industrial e Ferrari. Un manager al centro anche delle relazioni politiche mondiali, da Obama a Trump, che in Italia ha respinto l’invito di Silvio Berlusconi a candidarsi con il centro-destra e ha avuto una lunga luna di miele con l’ex premier Matteo Renzi dal quale ha poi preso le distanze.
Marchionne e il salvataggio della Fiat
A Torino Marchionne lo aveva portato Umberto Agnelli. Il 1° Giugno 2004, pochi giorni dopo la morte di Umberto, è l’uomo scelto per guidare la rinascita, con Luca di Montezemolo presidente e John Elkann vicepresidente. Marchionne, che il 17 Febbraio 2005 diventa anche amministratore delegato dell’auto, lancia a Torino la Grande Punto e vara un piano che prevede entro il 2008 investimenti per 10 miliardi. I conti del 2005 sono quelli della svolta: il gruppo registra – per la prima volta dopo cinque anni – un utile di 1,4 miliardi e il risultato della gestione ordinaria è venti volte superiore a quello del 2004. Quando presenta i conti 2006, Marchionne parla di una Fiat finalmente uscita dall’emergenza e a suggellare la rinascita arriva il 4 Luglio 2007 la nuova 500 presentata con una grande festa a Torino. La crisi del 2008 costringe il Lingotto a modificare i piani e richiede un massiccio ricorso alla cassa integrazione. Il 2009 è però anche l’anno del salvataggio di Chrysler dal fallimento, con la trattativa con il Tesoro statunitense e i sindacati americani e la benedizione da parte del presidente Barack Obama. L’operazione da cui è nata Fiat Chrysler Automobiles, sesto produttore mondiale di auto, con domicilio fiscale a Londra e sede legale trasferita dopo 115 anni da Torino ad Amsterdam, quotata a Milano e a Wall Street. Ultimo atto a Balocco nel Capital Market Day di FCA l’annuncio del traguardo del debito zero e di un piano di 45 miliardi di euro di investimenti con al centro vetture premium e l’auto del futuro.
Stefania Barcella
Giornalista iscritta all’albo dei pubblicisti della Lombardia (IT)