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Amati Lettori,
la prima settimana di Marzo è caratterizzata dal passaggio dal tempo delle maschere al tempo della conversione: dal Carnevale alla Quaresima il passo è tanto breve quanto significativamente metaforico. Non è più il momento di scherzare ad assumere il punto di vista di quello o di quell’altro leader per “simpatia”, a sostenere quella o quell’altra posizione per “moda”, a muovere i fili di una trama molto più complessa di quanto non riusciamo a scorgere per “gioco”. Lo scenario geopolitico – europeo e mondiale – mostra avvicendamenti e si prepara scadenze sempre più imminenti: alla fine, una decisione dovrà essere presa.
Per quanto riguarda l’Europa, cruciale è la questione Brexit: Theresa May, che ha bisogno di sedare la rivolta all’interno del suo governo, ha offerto al Parlamento britannico la scelta di rinviare l’uscita dall’Unione europea. La premier inglese ha infatti annunciato che, qualora la Camera dei Comuni non approvasse precedentemente il suo piano, farà votare il Parlamento sul “No Deal” (cioè l’uscita senza accordo dall’Unione europea) e, successivamente, se la mozione cadesse in aula, di mettere ai voti un “breve rinvio” dell’uscita dall’UE. Si potrebbe così arrivare a un’estensione della scadenza prevista il 29 Marzo 2019. Decisivi saranno i giorni 12, 13 e 14 Marzo, quando si concentreranno queste votazioni in poche ore.
“L’alternativa resta fra un Deal, un No Deal o una Non Brexit”, ha detto May polemizzando contro quest’ultima opzione come un tradimento del voto popolare del 2016. Il governo britannico vuole “una Brexit concordata” con l’UE, ma resta impegnato a “fare di un No Deal un successo” se un’uscita senz’accordo si rivelasse alla fine necessaria.
A meno che i brexiters ribelli, spaventati da un rinvio troppo lungo e dal possibile deragliamento della Brexit, non si compattino con la premier e si accontentino del suo piano, l’unico dato certo, adesso, è che il “No Deal” è molto meno probabile poiché il Parlamento ha già dimostrato di avere una maggioranza contro l’uscita senza accordo. Va ricordato che qualora il possibile rinvio della Brexit venisse approvato dal Parlamento britannico, comunque dovrebbe essere successivamente vidimato dai 27 Paesi dell’Unione europea all’unanimità.
Sullo scenario mondiale, intanto, continua il duello venezuelano fra Maduro e Guaidó. Il leader dell’opposizione, riconosciuto presidente ad interim da diversi Paesi occidentali, è arrivato all’aeroporto di Caracas dopo un tour nei paesi dell’America Latina, applaudito da una folla che ha scandito il suo nome insieme allo slogan “sì, se puede” (“sì, si può”).
Come già spiegato nella scorsa puntata di questa rubrica, la strategia del “regime change” riguarda da vicino le relazioni internazionali e in particolare quelle che vedono contrapposti gli Stati Uniti alla Russia (con relativi alleati). In occasione del discorso annuale che il capo del Cremlino tiene in presenza di tutti i deputati, e quindi in un contesto solenne, il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato di essere pronto a puntare i suoi nuovi potentissimi missili contro gli Stati Uniti, se Donald Trump non rinuncerà a installare i propri in Romania e in Polonia. Il presidente russo ha aggiunto che, in caso di guerra nucleare, la Russia è equipaggiata meglio degli Stati Uniti per colpire per prima.
Ma non è tutto: negli stessi giorni è fallito anche il summit di Hanoi, capitale del Vietnam, fra il presidente statunitense e il leader nordcoreano. Nessun accordo è stato raggiunto a causa del mantenimento delle sanzioni tuttora in vigore, Kim Jong-Un se n’è andato in anticipo e le riunioni sulla denuclearizzazione dovranno necessariamente continuare in futuro.
Si tratta di capire che cosa si vuole ottenere, “buttare il cuore oltre l’ostacolo” – per citare Baden Powell, recentemente ripreso dal presidente francese Emmanuel Macron in un’intervista per un programma televisivo italiano – e star pronti a fare ciò che è necessario per realizzarlo: è con lo sforzo che si diventa forti, l’unico vero successo è la felicità.
Buon Marzo!
Stefania Barcella
Giornalista iscritta all’albo dei pubblicisti della Lombardia (IT)