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Il giudice Pablo Llarena del Tribunale Supremo spagnolo ha ritirato il mandato d’arresto europeo nei confronti dell’ex presidente catalano, Carles Puigdemont, e degli ex consiglieri catalani – Antonio Comin, Lluis Puig, Meritxell Serret e Clara Ponsatì – che si trovano con lui in Belgio.
Rimane in vigore, invece, il mandato d’arresto spagnolo. Llarena spiega che la richiesta di ritirare i mandati di arresto emessi a Novembre dal giudice dell’Audiencia Nacional, Carme Lamela, si giustifica con il fatto che si sta investigando un reato “di natura plurisoggettiva, dotato di unità giuridica inseparabile, il che richiede un’unica contestazione per evitare risposte contraddittorie”.
Il mandato di arresto europeo è uno strumento di cooperazione giudiziaria e che una volta emesso, il giudice istruttore può in qualsiasi momento valutare la convenienza o l’opportunità di mantenerlo, “tenendo conto delle circostanze e in conformità con il diritto interno”, e gli effetti che il mandato di arresto può avere nel processo penale.
Il magistrato vuole evitare che la giustizia belga decida i capi di imputazione per i quali Puigdemont e gli altri ex consiglieri devono essere indagati. Secondo il magistrato spagnolo, mantenere l’ordine di detenzione in Belgio non faciliterebbe lo svolgimento del processo a carico di Puigdemont e degli altri ex consiglieri del destituito governo catalano.
Il caso Catalogna: emesso il mandato d’arresto europeo contro Puigdemont
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Stefania Barcella
Giornalista iscritta all’albo dei pubblicisti della Lombardia (IT)