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La Procura dell’Audiencia Nacional di Madrid ha chiesto la carcerazione preventiva senza cauzione per otto dei nove ministri del governo regionale catalano. Si tratta di Oriol Junqueras, Jordi Turull, Raul Romeva, Josep Rull, Joaquim Forn, Carles Mundò, Dolors Bassa e Meritxell Borràs. Il nono ministro, Santi Vila, aveva presentato le proprie dimissioni dal governo regionale prima del voto sull’indipendenza e dunque per lui è stata chiesta la libertà su cauzione. Gli ex ministri si sono presentati a Madrid per essere interrogati riguardo ai capi di imputazione di ribellione, sedizione e malversazione di fondi pubblici.
L’ex presidente catalano Carles Puigdemont, invece, si trova ancora in Belgio e non si è presentato. Per lui e per gli altri consiglieri – Antoni Comín, Meritxell Serret, Lluís Puig e Clara Ponsatí – che non si sono presentati all’interrogatorio, è stato chiesto di spiccare un mandato di arresto europeo. Dal profilo Twitter, Puigdemont ha fatto sapere: “Un mese dal referendum catalano. Malgrado le violenze e le minacce passate e presenti, continuiamo a lavorare. Orgoglio di popolo”.
E non è tutto: nelle ultime ore, lo stesso Puigdemont ha collegato al suo profilo social l’indirizzo web “president.exili.eu”, che rimanda verso un sito online dove si presenta ancora come presidente della Catalogna. Con la destituzione dell’esecutivo regionale, infatti, Madrid aveva bloccato anche il sito ufficiale del Governo di Puigdemont.
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Stefania Barcella
Giornalista iscritta all’albo dei pubblicisti della Lombardia (IT)