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Nel Regina Coeli del 20 Maggio, Bergoglio ha ricordato la festa di Pentecoste, con la quale inizia la storia della santità cristiana. Le antiche profezie si realizzano in Gesù Cristo, “mediatore e garante della perenne effusione dello Spirito”. Lo Spirito Santo, venendo in noi, sconfigge l’aridità, apre i cuori alla speranza e stimola e favorisce la maturazione interiore nel rapporto con Dio e con il prossimo.
Ecco la versione integrale delle Parole del Papa.
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Nell’odierna festa di Pentecoste culmina il tempo pasquale, centrato sulla morte e risurrezione di Gesù. Questa solennità ci fa ricordare e rivivere l’effusione dello Spirito Santo sugli Apostoli e gli altri discepoli, riuniti in preghiera con la Vergine Maria nel Cenacolo. In quel giorno ha avuto inizio la storia della santità cristiana, perché lo Spirito Santo è la fonte della santità, che non è privilegio di pochi, ma vocazione di tutti.
Per il Battesimo, infatti, siamo tutti chiamati a partecipare alla stessa vita divina di Cristo e, con la Confermazione, a diventare suoi testimoni nel mondo. “Lo Spirito Santo riversa santità dappertutto nel santo popolo fedele di Dio”. “Dio volle santificare e salvare gli uomini non individualmente e senza alcun legame tra loro, ma volle costituire di loro un popolo, che lo riconoscesse secondo la verità e lo servisse nella santità”.
Già per mezzo degli antichi profeti il Signore aveva annunciato al popolo questo suo disegno. Ezechiele: “Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo le mie leggi e vi farò osservare e mettere in pratica le mie norme. […] Voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio”. Il profeta Gioele: “Effonderò il mio spirito sopra ogni uomo e diverranno profeti i vostri figli e le vostre figlie. […] Anche sopra gli schiavi e sulle schiave in quei giorni effonderò il mio spirito. […] Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato”. E tutte queste profezie si realizzano in Gesù Cristo, “mediatore e garante della perenne effusione dello Spirito”. E oggi è la festa dell’effusione dello Spirito.
Da quel giorno di Pentecoste, e sino alla fine dei tempi, questa santità, la cui pienezza è Cristo, viene donata a tutti coloro che si aprono all’azione dello Spirito Santo e si sforzano di esserle docili. È lo Spirito che fa sperimentare una gioia piena. Lo Spirito Santo, venendo in noi, sconfigge l’aridità, apre i cuori alla speranza e stimola e favorisce la maturazione interiore nel rapporto con Dio e con il prossimo. È quanto ci dice San Paolo: “Il frutto dello Spirito è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé”. Tutto questo fa lo Spirito in noi. Per questo oggi festeggiamo questa ricchezza che il Padre ci dona.
Chiediamo alla Vergine Maria di ottenere anche oggi alla Chiesa una rinnovata Pentecoste, una rinnovata giovinezza che ci doni la gioia di vivere e testimoniare il Vangelo e “infonda in noi un intenso desiderio di essere santi per la maggior gloria di Dio”.
Stefania Barcella
Giornalista iscritta all’albo dei pubblicisti della Lombardia (IT)