Tempo medio di lettura: 3 minuti
12/8/2024
Prosegue l’offensiva ucraina in territorio russo nella regione di Kursk. Putin assicura che darà “una dura risposta”.
Paura per l’incendio – ora domato- in una torre di raffreddamento della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia.
Sono reciproche le accuse di terrorismo nucleare, e allo stesso tempo arrivano da entrambe le parti le rassicurazioni sulla situazione sotto controllo.
La situazione è sempre drammatica nella Striscia di Gaza, dove tante persone fuggono senza sapere dove andare visto che da mesi non esiste un posto sicuro.
Il Pentagono accelera l’invio di una seconda portaerei e ordina il dispiegamento di un sottomarino in Medio Oriente, qualora l’Iran attaccasse Israele prima del 15/8.
13/8/2024
Continua l’offensiva ucraina a Kursk: si stima che le truppe abbiano conquistato 1.000 km quadrati. Putin minimizza e ipotizza che l’incursione sia solo un tentativo di migliorare la posizione negoziale, ma nello stesso tempo chiude a colloqui per negoziati.
Hamas non vuole partecipare a nuovi colloqui: è già stata accettato la proposta del cessate il fuoco in tre fasi, arrivata da Biden lo scorso 31/5, e non crede alla volontà politica di Netanyahu per un reale negoziato.
L’Iran respinge gli appelli a fare un passo indietro. Secondo fonti di intelligence – corroborate da movimenti militari preparatori – l’attacco a Israele sarebbe imminente. L’unico timore è dare una scusa agli Stati Uniti per una risposta ancora più forte.
Nella notte italiana c’è stata la diretta di circa due ore su X tra il proprietario del social Elon Musk e il candidato repubblicano Donald Trump: si è trattato di una conversazione fatta di reciproci elogi, non di un’intervista.
Tanta retorica e grande feeling tra i due, che si considerano entrambi guerrieri. Si parte dal ricordo dell’attentato a Trump e si arriva a lodare i leader “forti” (come Putin e Xi Jinping, ma anche Maduro), con cui “andare d’accordo è buona cosa”.
14/8/2024
Dopo Kursk, anche la regione di Belgorod è in difficoltà per i bombardamenti ucraini: l’attacco ha preso in contropiede la Russia, che deve dirottare truppe dislocate altrove. Zelensky ha dichiarato di non volersi impadronire di territori stranieri, ma solo di cercare una “pace equa”.
Alla vigilia dei negoziati di Ferragosto, la tregua appare appesa a un filo. Per l’Iran il possibile attacco (che si attende da giorni) dipenderà anche dalle trattative: Israele deve dimostrare la volontà politica di raggiungere il cessate il fuoco.
Intanto il Segretario di Stato USA, Blinken, e diversi leader europei criticano la visita del ministro israeliano Ben Gvir alla Spianata delle Moschee: si tratta di una violazione provocatoria dello “status quo” sui Luoghi Santi di Gerusalemme.
Il ministro degli Esteri, Tajani, si è espresso così sui due fronti caldi: le armi fornite dall’Italia possono essere usate solo in territorio ucraino e non per attaccare sul suolo russo; il nostro contingente, sotto l’egida dell’ONU, deve aiutare il territorio di Gaza a risollevarsi per arrivare alla soluzione “due popoli in due Stati”.
Genova si stringe tra ricordo e dolore: il 14/8/2018 crollava il viadotto sul torrente Polcevera, nel capoluogo ligure. 43 le vittime, oltre 500 gli sfollati. Mattarella: “Le responsabilità devono essere definitivamente accertate”. Il maxi processo riprenderà l’11/9.
16/8/2024
Sì sono conclusi nel pomeriggio a Doha, in Qatar, i “colloqui di Ferragosto” sulla tregua a Gaza e il rilascio degli ostaggi. Nei prossimi giorni ci saranno altri colloqui e quindi un nuovo vertice.
Stati Uniti, Egitto e Qatar, Paesi mediatori nei negoziati, hanno pubblicato una dichiarazione congiunta: “Non c’è più tempo da perdere né scuse da nessuna delle parti per ulteriori ritardi. È tempo di rilasciare gli ostaggi e i detenuti, iniziare il cessate il fuoco e attuare questo accordo. Il percorso è ora tracciato per quel risultato, salvando vite, portando sollievo alla popolazione di Gaza e allentando le tensioni regionali”.
Il segretario di Stato statunitense Antony Blinken arriverà in Israele domenica e incontrerà il premier Netanyahu lunedì.
I risultati dei colloqui di cessate il fuoco a Doha non sono in linea con l’ultima proposta avanzata all’inizio di luglio. Lo dice un fonte di primo piano di Hamas secondo quanto riportano i media isrealiani citando Reuters.
Stefania Barcella
Giornalista iscritta all’albo dei pubblicisti della Lombardia (IT)