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L’ex presidente degli Stati Uniti d’America, Barack Obama, è tornato sulla scena in occasione del centenario della nascita di Nelson Mandela.
“Credete nei fatti: senza i fatti non c’è alcuna base per la collaborazione. Se io dico che questo è un podio e voi dite che è un elefante sarà difficile per noi collaborare”. Un appello al realismo, quello di Obama, interpretato da molti come una critica al suo successore Donald Trump. La sua è stata un’esortazione al cambiamento, alla speranza, alla tolleranza, all’uguaglianza e all’inclusione, auspicando la tutela dei valori lasciati in eredità da Mandela e la difesa della democrazia.
In un discorso fortemente politico, valutato come l’espressione più alta del suo impegno da quando ha lasciato la Casa Bianca, Obama ha parlato di “tempi strani e incerti”, usando parole dure contro i leader che spingono “una politica della paura, del rancore, del trinceramento” e che si muovono “a una velocità inimmaginabile qualche anno fa”.
Obama ha attaccato la “politica dell’uomo forte”, affermando che “coloro al potere tentano di minare ogni istituzione che dà significato alla democrazia”. E ha aggiunto: “Non sono allarmista, sto semplicemente guardando ai fatti. Guardatevi intorno”. Ha insistito, infine, sulla difesa dell’eguaglianza in tutte le sue forme, affermando: “Avrei immaginato che a questo punto ne saremmo venuti a capo, ma in molti Paesi in via di sviluppo le ricchezze finiscono nelle tasche delle stesse persone, rafforzando lo schema delle disuguaglianze e alimentando la corruzione. Lo stesso avviene negli Stati Uniti e in Paesi occidentali dov’è cresciuta l’insicurezza economica delle famiglie della classe media, dove gli interessi di milioni di persone vengono ignorati mentre pochi individui detengono troppi poteri, troppa influenza nei media e nella vita economica”.
Nel pubblico ospiti illustri tra i quali Graca Machel, ultima moglie di Mandela – deceduto il 5 Dicembre 2013 – l’ex presidente della Liberia Ellen Johnson Sirleaf e l’ex segretario generale dell’ONU, Koffi Annan. Obama è stato invitato a Johannesburg dalla Nelson Mandela Foundation – che ogni anno celebra la nascita di “Madiba”, il 18 Luglio 1918, con il Nelson Mandela Day, festeggiato in tutto il mondo.
Mandela e Obama si incontrarono una sola volta, nel 2005 a Washington, ma nutrivano un’ammirazione reciproca. L’ex presidente sudafricano aveva espresso una “pazza gioia” per l’elezione di Obama nel 2008, valutata un “passaggio chiave nella storia degli Stati Uniti”. Mandela rappresenta uno dei principali punti di riferimento morale di Obama, accanto all’ex presidente statunitense Abraham Lincoln e il difensore dei diritti civili Martin Luher King. Nel Dicembre 2013 l’allora presidente prese parte ai funerali di “Madiba” in Sudafrica, definendolo “un gigante della Storia che ha portato la nazione verso la giustizia, l’ultimo grande liberatore del secolo scorso”.
Stefania Barcella
Giornalista iscritta all’albo dei pubblicisti della Lombardia (IT)