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Amore, Bellezza, Coscienza… Desiderio, Esperienza, Fede… sono questi i buoni auspici che hanno caratterizzato il 2015 e il 2016, anni nei (e dai) quali ho approfondito l’esperienza della ricerca del “senso di quello che facciamo”. Di quegli editoriali a quattro mani resta la volontà di continuare a sfogliare l’alfabeto del cuore. E dunque, “amati lettori”, che il 2017 possa essere un anno ricco di…
G come Grazia, di accogliere e custodire quanto di più prezioso accade nella nostra vita. Una grazia che, tetragona e misericordiosa, ci salva e ci guida nella via della virtù. La grazia che ci protegge e ci accompagna, ricordando che sempre da principio ciò ch’è sacro è anche fragile.
H come Humus, quell’ammasso di sostanze morte che rende la terra fertile. Un humus grazie al quale i semi potranno mettere le proprie radici, che permetteranno poi di dar vita a nuovi fiori e nuovi frutti. L’humus di un tempo fecondo, anche se e quando sembra proprio il contrario.
I come Immaginazione, l’arte di proseguire ciò ch’è incompiuto. Un’immaginazione ch’è fedeltà, premessa e promessa di pienezza. L’immaginazione necessaria per tracciare il profilo nascosto di progetti e persone, sapendo che soltanto alla fine scopriremo ciò che all’inizio avevamo solo intuito.
Buon Anno!
Il senso dell’anno che inizia: un ABC a quattro mani
Desiderio, Esperienza, Fede: tre parole per l’anno che inizia
Stefania Barcella
Giornalista iscritta all’albo dei pubblicisti della Lombardia (IT)