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Il presidente del Senato Pietro Grasso, dopo l’approvazione in via definitiva della nuova legge elettorale, ha rassegnato le dimissioni dal Gruppo del Partito Democratico e, ai sensi del Regolamento, sarà iscritto d’ufficio al Gruppo Misto.
Nelle scorse settimane, Grasso si era impegnato in prima persona per evitare che il governo ponesse la questione di fiducia anche nell’aula di Palazzo Madama, per evitare di blindare la riforma elettorale, ma così non è avvenuto. Provocato dal senatore dei Cinque Stelle Vito Crimi, il quale gli aveva chiesto di dimettersi per bloccare la riforma, il presidente ha risposto in maniera ferma e decisa.
“Io non ho bisogno di medaglie – ha affermato Pietro Grasso – ma ho il senso delle istituzioni a espletare le mie funzioni in quest’aula. Le mie decisioni personali sono altra cosa. In questo momento io faccio il Presidente del Senato e vado avanti su quello che è il mio compito. Quelle che saranno le mie decisioni personali, intime motivazioni, può anche essere più duro resistere e continuare, piuttosto che abbandonare con una fuga vigliacca. Si può esprimere il malessere, ma non è detto che, quando si ha il senso delle istituzioni, si debba obbedire ai propri sentimenti”.
Successivamente, parlando con i giornalisti, Grasso ha aggiunto: “È stata una scelta molto sofferta. Ho ritenuto di lasciare il PD perché non mi riconosco più né nel merito né nel metodo. Il fatto che il presidente del Senato veda passare una legge elettorale redatta in altra Camera senza poter discutere, senza poter cambiare nemmeno una virgola è stata una sorta di violenza che ho voluto rappresentare. Mi sono dimesso dopo e non prima per rispetto delle istituzioni”.
L’approvazione in via definitiva della nuova legge elettorale
Stefania Barcella
Giornalista iscritta all’albo dei pubblicisti della Lombardia (IT)