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George Weah – ex attaccante di PSG, Milan e Chelsea – è il nuovo presidente della Liberia. Con il 61,5% dei consensi ha sconfitto il rivale Joseph Boakai, vicepresidente uscente, che ha ricevuto il 38,5% delle preferenze.
Dalla povertà Weah è riuscito a costruirsi un futuro giocando a pallone e a reinventarsi come politico. È l’unico africano ad aver vinto il FIFA World Player e il Pallone d’Oro nel 1995, mentre nel 1999 è stato insignito del titolo di calciatore africano del secolo. Ritiratosi dall’attività agonistica nel 2002, a 36 anni, è entrato in politica.
A capo della Coalizione per il cambiamento democratico (CDC), l’ascesa alla presidenza, iniziata con la campagna elettorale, è stata confermata con il voto del 10 Ottobre scorso ma senza raggiungere la maggioranza assoluta (38,4% delle preferenze). La consacrazione è arrivata al ballottaggio del 26 Dicembre, con un risultato straordinario. Dopo una lunga attesa, durata quasi tre giorni, l’ufficializzazione è stata resa nota dalla National Elections Commission (NEC) con sede nella capitale Monrovia.
La presidente uscente Ellen Johnson Sirleaf – 79 anni, la prima donna presidente africana – era entrata in carica nel 2006 dopo la cacciata nel 2003 di Charles Taylor, uno dei “signori della guerra” poi condannato a 50 anni di reclusione in Gran Bretagna per crimini di guerra e contro l’umanità perpetrati in Sierra Leone. Il Paese è stato devastato da due guerre civili nell’arco di 14 anni: con 250 mila morti, migliaia di feriti e mutilati, la Liberia resta uno degli Stati più poveri al mondo nonostante il suo sottosuolo sia ricco di diamanti.
My fellow Liberians, I deeply feel the emotion of all the nation. I measure the importance and the responsibility of the immense task which I embrace today. Change is on.
— George Weah (@GeorgeWeahOff) 28 dicembre 2017
Stefania Barcella
Giornalista iscritta all’albo dei pubblicisti della Lombardia (IT)