LE ELEZIONI IN ITALIA. Il programma del Partito Democratico: si punta molto sul taglio delle imposte (bonus a famiglie, lavoratori con partita IVA e taglio dell’IRES), mentre sulle pensioni la promessa principale riguarda la minima di garanzia

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In vista delle elezioni politiche di domenica 4 Marzo, pubblichiamo i punti salienti dei programmi dei partiti principali. Il Partito Democratico punta molto sul taglio delle imposte (bonus a famiglie, lavoratori con partita IVA e taglio dell’IRES), mentre sulle pensioni la promessa principale riguarda la minima di garanzia che favorirebbe chi ha carriere lavorative discontinue. Sull’immigrazione si punta all’aumento del contributo UE per la gestione dei flussi.

Imposte

Il programma del Partito Democratico punta molto sul taglio delle imposte. Il PD promette:

  • di estendere il bonus mensile di 80 euro anche alle famiglie, sotto forma di una detrazione IRPEF per ogni figlio a carico fino a un massimo di 240 euro
  • di estendere il bonus ai lavoratori con partita IVA (i precedenti interventi erano destinati solo ai lavoratori dipendenti)
  • di tagliare l’IRES, la principale tassa sulle società, dal 24 al 22 per cento
  • di aumentare la possibilità di detrarre l’IMU per professionisti, artigiani e commercianti
  • di ridurre il cuneo contributivo, cioè la parte dello stipendio dei lavoratori dipendenti che va a pagare i contributi pensionistici; l’obiettivo è portare il cuneo per i lavoratori a tempo indeterminato dal 33 al 29 per cento.
Assistenza e pensioni

Il programma del Partito Democratico non offre moltissimo ai pensionati, almeno non direttamente. La promessa principale su questo fronte riguarda chi in pensione deve ancora andarci. Il PD vuole:

  • creare un nuovo strumento previdenziale, la “pensione di garanzia”: una pensione minima da 750 euro al mese per tutti coloro che al compimento dell’età per ottenere la pensione di anzianità avranno maturato almeno 20 anni di contributi. La pensione sarà integrata di altri 15 euro per ogni anno di contributi versati oltre ai primi 20, fino a un massimo di mille euro. Questa misura servirà a garantire una pensione sostanziosa anche a coloro che hanno avuto carriere lavorative discontinue e che, con i normali metodi di calcolo, avrebbero diritto soltanto a una pensione sociale di circa 500 euro.
  • raddoppiare la dotazione di fondi del REI, il reddito di inclusione, un’importante misura di lotta alla povertà introdotta nell’ultimo anno dal governo Gentiloni.
Immigrazione

La strategia del PD si articola intorno a un punto: aumentare il contributo del resto dell’Unione Europea alla gestione dei flussi migratori. Secondo il PD questo obiettivo può essere raggiunto in due modi:

  • modificando il Trattato di Dublino, che impone di esaminare le domande di protezione internazionale nel primo paese europeo dove arrivano i richiedenti asilo
  • creando un meccanismo per cui a quei paesi che rifiutano di accogliere la loro quota di migranti siano tagliati i fondi europei.
Sicurezza

Nel programma viene proposto di:

  • assumere 10 mila nuovi agenti di polizia, carabinieri, agenti della guardia di finanza e vigili del fuoco
  • finanziare l’installazione di 50 mila nuove telecamere in tutto il territorio nazionale
  • chiedere all’Unione Europea l’eliminazione dai parametri fiscali della spesa per “cultura” e per sicurezza, in modo da poter finanziare in deficit queste spese, senza tenere conto dei vincoli di bilancio.
Europa

Il Partito Democratico è a favore della permanenza dell’Italia nell’euro e per un rapporto collaborativo con l’Europa. In generale, il PD scrive nel suo programma che il suo obiettivo è una maggiore integrazione europea, con:

  • la creazione di “ministro delle Finanze europeo”
  • l’introduzione nel Parlamento di seggi “transnazionali”, cioè eletti collettivamente da tutti i cittadini dell’Unione
  • l’elezione diretta del presidente della Commissione
  • la creazione di Eurobond, cioè titoli di debito garantiti collettivamente dall’Unione.
Scuola

La filosofia contenuta nel programma del PD è:

  • avvicinare sempre di più gli istituti scolastici al mondo del lavoro aumentando il numero degli iscritti agli istituti tecnici di formazione (ITS), portandoli a centomila dagli attuali novemila
  • combattere la burocrazia scolastica, riducendo il tempo che presidi e insegnanti trascorrono a compilare moduli e altre pratiche
  • aumentare gli investimenti nell’università, senza però specificare una cifra. La strategia perseguita sulla ricerca sembra quella già percorsa in precedenza: puntare su centri di eccellenza dove ci sia collaborazione tra pubblico e privato. Il programma propone di creare un secondo di questi centri a Napoli, dopo lo Human Technopole in costruzione a Milano.

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Stefania Barcella
Giornalista iscritta all’albo dei pubblicisti della Lombardia (IT)