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L’11 Marzo il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha annunciato in diretta dalla Svizzera che poiché sono stati registrati più di 118mila casi di Covid-19 in 114 Paesi, e 4.291 persone hanno perso la vita, si è passati da un’epidemia a una pandemia.
Secondo i Centri statunitensi per la prevenzione e il controllo delle malattie (CDC) il Covid-19 presentava già da tempo due dei tre criteri necessari a definire una pandemia: si diffonde tra le persone e può essere mortale. Il terzo criterio era la diffusione a scala mondiale.
“Pandemia non è una parola da usare con leggerezza o disattenzione”, ha detto Tedros. “È una parola che, se usata in modo improprio, può causare paura irragionevole o sofferenze e morti inutili. Descrivere la situazione come una pandemia non cambia la valutazione dell’OMS sulla minaccia rappresentata da questo coronavirus. Non cambia ciò che l’OMS sta facendo e non cambia ciò che i paesi dovrebbero fare”.
Secondo Tedros è una “crisi che colpisce tutti i settori” e quindi riguarda tutti. “Tutti i Paesi possono ancora cambiare il corso di questa pandemia”. Un’azione rapida può impedire maggiori contagi e la trasmissione all’interno di una comunità, si “può invertire la tendenza”. La sfida non è se i Paesi possono cambiare il corso del virus ma se lo vogliono, ha affermato Tedros, visto che alcuni Paesi hanno il problema di scarse risorse, ma altri di mancanza di determinazione.
.@WHO is deeply concerned by the alarming levels of the #coronavirus spread, severity & inaction, & expects to see the number of cases, deaths & affected countries climb even higher. Therefore, we made the assessment that #COVID19 can be characterized as a pandemic. https://t.co/97XSmyigME pic.twitter.com/gSqFm947D8
— Tedros Adhanom Ghebreyesus (@DrTedros) March 11, 2020
Stefania Barcella
Giornalista iscritta all’albo dei pubblicisti della Lombardia (IT)