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Svolta storica della Corea del Nord, annunciata a sorpresa dal leader Kim Jong-un: “Siamo in una nuova fase della storia. Non effettueremo più test nucleari e missilistici, non ce n’è più bisogno”.
Il dittatore, in vista dei due storici summit con il presidente sudcoreano Moon Jae-in il prossimo 27 Aprile e con il presidente statunitense Donald Trump nelle settimane successive, ha parlato al comitato centrale del Partito dei Lavoratori, e il suo intervento ha segnato una vera e propria svolta.
“Chiuderemo anche il sito nucleare nel nord del Paese”, quello dove sono stati compiuti gli ultimi sei esperimenti atomici, ha promesso Kim rivolgendosi al partito a all’intero Paese. “Ora – ha proseguito, secondo quanto riporta l’agenzia di Stato nordcoreana KCNA – bisogna cogliere l’opportunità storica di un riavvicinamento con gli altri Paesi e di un pieno riconoscimento della Corea del Nord da parte della comunità internazionale, concentrandosi sulla ripresa economica. La speranza è quella che presto possano essere gradualmente ritirate le sanzioni”.
Se tutto andrà come deve andare, ci sarà un trattato di pace che porrà formalmente fine alla guerra di Corea, sostituendo l’armistizio del 1953. Ma soprattutto cesserà la minaccia che per anni il regime nordcoreano ha costantemente rivolto agli Stati Uniti e ai suoi alleati nel sudest asiatico, Corea del Sud e Giappone in prima linea, agitando lo spettro sia di una guerra convenzionale che di una guerra atomica.
La reazione degli Stati Uniti
Il presidente statunitense Donald Trump ha twittato subito dopo la breaking news sull’annuncio di Kim: “Una grande notizia per il mondo intero. Grandi progressi! Non vedo l’ora di partecipare al nostro summit”.
La reazione della Corea del Sud
L’ufficio presidenziale sudcoreano ha accolto con favore l’annuncio della Corea del Nord sottolineando “progressi significativi” verso la denuclearizzazione della penisola coreana. Gli osservatori invitano comunque alla prudenza. L’annuncio di Kim non significa che il regime di Pyongyang smantellerà il suo arsenale e il suo potenziale atomico. Tutto quello realizzato e costruito finora resta in piedi. Ma se Kim manterrà la promessa della completa denuclearizzazione, una soluzione sarà trovata al tavolo dei futuri negoziati. Nella speranza che gli impegni presi dal regime nordcoreano possano essere facilmente verificati, eventualmente dagli ispettori internazionali.
Stefania Barcella
Giornalista iscritta all’albo dei pubblicisti della Lombardia (IT)