LO SCONTRO SULLA VIGILANZA DELLE BANCHE VENETE. Secondo CONSOB, nel 2013 non vennero segnalati “problemi” in vista dell’aumento di capitale di Veneto Banca. La Banca d’Italia, dal canto suo, replica: “Fu segnalato un prezzo incoerente”

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La commissione d’inchiesta sulle banche cancella il confronto fra CONSOB e Banca d’Italia dopo le testimonianze rese in maniera separata in merito alla vigilanza sulle banche venete. Nel 2013, secondo la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa, non vennero segnalati “problemi” in vista dell’aumento di capitale di Veneto Banca. La Banca d’Italia, dal canto suo, replica che all’epoca “fu segnalato un prezzo incoerente”.

La versione della CONSOB

Il DG CONSOB, Angelo Apponi, in audizione alla Commissione banche che gli ha chiesto conto del perché non fosse intervenuta nonostante ci fossero segnali di crisi dell’istituto veneto, ha dichiarato: “Banca d’Italia non segnalò alla CONSOB problemi di Veneto Banca in vista dell’aumento di capitale del 2013, anzi indicò che l’operazione era strumentale a obiettivi previsti dal piano per effettuare eventuali acquisizioni coerenti con il modello strategico della banca salvaguardando liquidità e solidità. Le reazioni della CONSOB dipendono dal tipo di informazioni e dalla convergenza di indizi. L’ispezione si fa quando esistono sufficienti indizi. La vicenda del prezzo delle azioni riteniamo che sia stata seriamente trattata con una nota nel prospetto informativo che è il documento previsto dalle norme comunitarie, può piacere o no. All’epoca non avevamo indizi e infatti abbiamo proceduto quando ci hanno informato. Se avessimo avuto segnali di quella profondità avremmo reagito in maniera diversa. La lettera di Bankitalia dell’8 Maggio 2013 non mi sembra che segnalasse una sofferenza, anzi prevedeva un’acquisizione”.

La versione di Bankitalia

Così il capo della vigilanza di Bankitalia, Carmelo Barbagallo, in commissione banche: “Nel Novembre 2013 la Banca d’Italia segnalò alla CONSOB che il prezzo per l’aumento di capitale di Veneto Banca era incoerente con il contesto economico, vista la crisi in atto e considerate anche le negative performance reddituali dell’esercizio 2012. Questa è informativa mandata alla CONSOB che era più che sufficiente a far scattare il warning della CONSOB”.

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Stefania Barcella
Giornalista iscritta all’albo dei pubblicisti della Lombardia (IT)