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Se tutto andrà come previsto, il 25 Novembre l’accordo sulla Brexit dovrebbe essere scritto nero su bianco. L’ha annunciato il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, all’indomani dell’approvazione della travagliata intesa da parte del governo britannico.
L’annuncio di Tusk
“Se tutto andrà bene, terremo un vertice del Consiglio europeo per concludere e formalizzare l’accordo sulla Brexit. Si terrà domenica 25 Novembre alle 9:30”, ha detto Tusk che poi, su Twitter, ha scritto: “Lasciatemi dire ai nostri amici britannici: sebbene io sia triste nel vedervi andare via, farò il possibile per rendere questo addio il meno doloroso possibile, sia per voi che per noi”. “Prendo atto” dell’accordo sulla Brexit, “ma non condivido l’entusiasmo di Theresa May. Ho pensato fin dall’inizio che questa sia una situazione ‘lose-lose’, e che occorresse lavorare per controllare i danni conseguenza di questo divorzio”, ha detto Tusk.
Il via libera del Consiglio dei ministri del governo britannico
Il Consiglio dei ministri del governo britannico, convocato per discutere la bozza di accordo con l’Unione europea sulla Brexit, ha dato il proprio benestare: l’ha annunciato la premier, Theresa May, dopo una riunione di oltre cinque ore. “Questa bozza d’accordo è il meglio che si potesse avere in questo negoziato nell’interesse nazionale. Dobbiamo decidere se portarlo avanti. La scelta è nostra”, ha aggiunto May. “La decisione collettiva è che il governo deve sostenere il progetto di accordo di uscita” dall’UE. May ha precisato che non è stata una decisione “leggera”. Secondo la premier, la bozza consentirà a Londra di “recuperare il controllo”, mentre l’alternativa sarebbe stata “tornare alla casella numero 1” e rischiare di non attuare il mandato referendario. Confermando che il nodo cruciale era rappresentato dal “back-stop” relativo all’Irlanda del Nord, May prevede “giorni difficili”. “Questa scelta – spiega – sarà esaminata attentamente”.
Le dimissioni del ministro britannico per la Brexit
Dopo il via libera all’accordo voluto da Theresa May sulla Brexit, il suo esecutivo perde pezzi. A lasciare è l’uomo che ha condotto il negoziato con Bruxelles, Dominic Raab. L’ha annunciato lui stesso su Twitter, allegando la lettera di dimissioni: “Oggi mi sono dimesso da segretario per la Brexit. Non posso in buona coscienza sostenere i termini proposti per il nostro accordo con l’UE. Ecco la mia lettera al premier che spiega le mie ragioni e il mio costante rispetto per lei”.
Today, I have resigned as Brexit Secretary. I cannot in good conscience support the terms proposed for our deal with the EU. Here is my letter to the PM explaining my reasons, and my enduring respect for her. pic.twitter.com/tf5CUZnnUz
— Dominic Raab (@DominicRaab) 15 novembre 2018
Le dimissioni del ministro britannico per l’Irlanda del Nord
Si è dimesso anche il ministro per l’Irlanda del Nord, Shailesh Vara. Nella lettera, di cui ha pubblicato una foto su Twitter, spiega che a suo parere l’accordo di uscita manca l’obiettivo di lasciare il Regno Unito “un Paese sovrano e indipendente”. “Non posso sostenere l’accordo di ritiro concluso con l’Unione europea”, recita il testo, affermando che l’intesa “lascia il Regno Unito in una casa a metà strada senza scadenza temporale su quando sarà finalmente un Paese sovrano”. “Con molta tristezza e rammarico ho presentato al primo ministro la mia lettera di dimissioni da ministro per l’Irlanda del Nord”, si legge nel tweet che accompagna la lettera.
With much sadness and regret I have submitted my letter of resignation as a Northern Ireland Minister to the Prime Minister. A copy of my letter is attached.
It has been a joy and privilege to serve in the Northern Ireland Office and I will always cherish the fondest memories. pic.twitter.com/SN8j4OwhYD— Shailesh Vara MP (@ShaileshVara) 15 novembre 2018
Stefania Barcella
Giornalista iscritta all’albo dei pubblicisti della Lombardia (IT)