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Si è conclusa alla Corte europea dei diritti umani di Strasburgo l’udienza sul ricorso presentato da Silvio Berlusconi contro la decadenza del suo mandato di senatore e la sua ineleggibilità, sancite in base alla legge Severino. La seduta, che ha avuto luogo nella mattinata del 22 Novembre, è stata tolta dalla presidente della Corte Angelika Nussberger dopo poco più di due ore dall’inizio. La Corte si è quindi riunita in Camera di Consiglio, ma una decisione è attesa non prima di alcuni mesi, come consuetudine.
La seduta alla Corte europea dei diritti umani
L’aula della seduta e le altre sale della Corte da cui era possibile seguirla erano colme: 550 le persone accreditate per l’udienza, di cui una quarantina di giornalisti, in gran parte italiani ma provenienti anche da Francia, Germania e altri Paesi europei. Presente anche una rappresentanza della Russia. Ad assistere sono arrivati gruppi di studenti, avvocati e giuristi.
Le parole del rappresentante del governo, Maria Giuliana Civinini
“Il governo italiano ha rispettato la Convenzione dei diritti dell’uomo, nessuna violazione può essergli attribuita. Il diritto è stato scrupolosamente rispettato. La decisione della decadenza da senatore e della sua ineleggibilità non è stata arbitraria, è arrivata al termine di una procedura che ha rispettato tutti i diritti”.
Le parole del legale di Berlusconi, Edward Fitzgerald
“La legge Severino è stata applicata a fatti contestati per gli anni 1995-1998, quindici prima che la legge fosse adottata. Berlusconi è stato privato del suo seggio con un voto in un Senato composto a maggioranza da suoi avversari: non era giustizia, ma un anfiteatro romano in cui una maggioranza di pollice versi o pollici in alto decidono se uno va su o giù”.
Stefania Barcella
Giornalista iscritta all’albo dei pubblicisti della Lombardia (IT)