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Ad Assisi l’assegnazione della Lampada della Pace al re di Giordania Abdullah II. Si tratta dell’onorificenza che viene riconosciuta alle personalità politiche, culturali e della società civile che si sono contraddistinte per il loro impegno di pace, dialogo e accoglienza.
“Lo scorso anno, dando la Lampada alla cancelliera Merkel, auspicammo la costruzione di un’Europa unita e plurale. E ancora oggi siamo convinti che il nostro Continente non possa abdicare a questa sua vocazione e cedere ad illusorie quanto malsane aspirazioni sovraniste”, ha detto il Custode del Sacro Convento di Assisi, padre Mauro Gambetti, nel suo saluto prima della consegna della Lampada della Pace a Re Abdallah di Giordania.
Re Abdallah ha ritirato la Lampada della Pace proprio da padre Gambetti. “In questo momento è perentorio proteggere Gerusalemme. Il mio compito come Sovrano Hashemita e Custode dei Luoghi Santi dell’Islam e del Cristianesimo di Gerusalemme è di vigilare sulla sicurezza e il futuro della città santa”, ha detto re Abdallah di Giordania ad Assisi.
La lampada
La lampada – una riproduzione votiva di quella che arde dinanzi la Tomba di San Francesco – cerca di restituire l’essenzialità del messaggio francescano attraverso la scelta dei suoi elementi costitutivi: il vetro che simboleggia la purezza e la limpidezza, l’olio che rappresenta la medicazione e incarna il desiderio di rinascita sociale, politica ed evangelica.
La cerimonia
Quest’anno la cerimonia coincide con l’800° anniversario dell’incontro tra San Francesco d’Assisi e il sultano Malek al Kamel, avvenuto il 24 Giugno 1219, in Egitto. Presenti, oltre ai reali di Giordania, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente del Parlamento UE Antonio Tajani e il segretario del PD Nicola Zingaretti.
Stefania Barcella
Giornalista iscritta all’albo dei pubblicisti della Lombardia (IT)