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Gli australiani hanno votato a favore del matrimonio fra persone dello stesso sesso nello storico referendum che, pur non vincolante, apre la strada al Parlamento per riconoscere legalmente i diritti delle coppie gay e lesbiche. Di 12,7 milioni di australiani che hanno votato nell’indagine, il 61,6% ha votato sì e il 38,4% ha votato no, con un’affluenza del 79,5%.
Nel chiedere l’indagine nazionale, il primo ministro Malcolm Turnbull ha cercato un sostegno pubblico per un cambiamento nella politica sociale a cui molti membri del suo partito conservatore si oppongono. Molti sostenitori del matrimonio del sesso si sono opposti all’indagine, affermando che i diritti umani non dovrebbero essere oggetto di un voto o di chiedere al Parlamento di decidere la questione.
Il disegno di legge prevede alcune protezioni religiose e permette ai membri del clero di rifiutarsi di solennizzare i matrimoni che confliggono con le loro credenze religiose. Negli Stati Uniti, Maine, Maryland e Washington sono stati i primi Stati a legalizzare il matrimonio del sesso stesso da referendum nel 2012, la Corte Suprema del paese l’ha legalizzato nel 2015.
Malcolm Turnbull is addressing media, after the #MarriageEquality postal survey returned a “Yes” vote with a 61.6% majority. #AusPol #9News pic.twitter.com/2t9IpHe6Nr
— Nine News Australia (@9NewsAUS) 14 novembre 2017
Stefania Barcella
Giornalista iscritta all’albo dei pubblicisti della Lombardia (IT)