IL CASO DEI GAS DI SCARICO. Scimmie e cavie umane sarebbero state sottoposte a dei controlli presso la clinica universitaria di Aquisgrana dopo che avevano respirato dell’ossido d’azoto. Bufera su Volkswagen, Daimler e Bmw

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Gas di scarico delle auto diesel di Volkswagen, Daimler e Bmw sarebbero stati provati su scimmie e su cavie umane: questo è lo scandalo emerso dalle colonne dei giornali tedeschi Sueddeutsche Zeitung e Stuttgarter Zeitung. Secondo i media, la società di ricerca europea per l’ambiente e la salute nei trasporti, fondata dai tre colossi dell’auto, ha promosso “un breve studio di inalazione con ossido d’azoto su persone sane”.

“Venticinque persone sono state sottoposte a dei controlli presso la clinica universitaria di Aquisgrana dopo che avevano respirato, per diverse ore, e in diverse concentrazioni, dell’ossido d’azoto”, scrive la Sz. stando al rapporto della stessa società di ricerca (EUGT) che ha promosso gli esperimenti, e che viene citato dal giornale: non sarebbero stati rilevati effetti sui pazienti dall’emissione del gas.

I test sui gas di scarico fatti sulle persone furono realizzati per verificare la sicurezza delle condizioni di lavoro dei dipendenti dell’industria dell’auto. Lo afferma il policlinico universitario Rwth di Aquisgrana, sottolineando che lo studio sulle emissioni di diossido di azoto fu “autorizzato dal comitato etico dell’università”. Questi test, si afferma, non avevano “nulla a che fare contenutisticamente con la questione del dieselgate né avevano alcun collegamento con gli esperimenti fatti sulle scimmie citati dal New York Times”. “Il carico a cui sono stati sottoposti i soggetti dei test – precisa Rwth-  era chiaramente inferiore rispetto ai livelli di concentrazione che si possono riscontrare in tanti posti di lavoro in Germania”.  Il policlinico universitario, assicurando che “nessuno ne è stato danneggiato”, comunica anche di aver condotto lo studio per conto della società di ricerca EUGT (costituita da diverse aziende del settore automotive – tra cui Volkswagen, Daimler e Bmw – e chiusa nel 2017). La ricerca, commissionata nel 2012,  è stata effettuata tra il 2013 e il 2014, i risultati sono stati pubblicati nel 2016 sulla rivista International Archives of Occupational and Environmental Health.

I test sono stati condotti su 25 persone e si sono basati sull’inalazione di diossido di azoto per tre ore al giorno per quattro settimane consecutive. Nelle conclusioni dello studio, si legge che i dati “non suggeriscono considerevoli risposte avverse acute nei soggetti umani colpiti dopo tre ore di esposizione al diossido di azoto, nel range di concentrazioni considerato nello studio”. Nell’esperimento le 25 persone sono state esposte a concentrazioni di diossido di azoto pari a 0,01, 0,5 e 1,5 parti per milione (ppm). Dopo quattro settimane in ognuno dei 25 partecipanti è stata analizzata la funzionalità dei polmoni e sono stati misurati i segnali spia dell’infiammazione in sangue, secrezioni nasali, saliva e respiro.

Il monito dell’UE

“Siamo scioccati come chiunque altro dalle notizie” sull’utilizzo di cavie umane ed animali peri test auto, ora “spetta alle autorità nazionali affrontare la questione”. Così il portavoce della Commissione UE Margaritis Schinas: “Prendiamo atto della volontà delle autorità tedesche di indagare sulla questione e speriamo che lo facciano, la vicenda richiede un’azione urgente”.

La condanna della Merkel

La cancelliera tedesca Angela Merkel condanna gli esperimenti dell’industria dell’auto sui gas di scarico. “Questi test sugli animali e perfino sulle persone non trovano alcuna giustificazione sul piano etico. L’indignazione di tante persone è assolutamente comprensibile”, ha affermato il portavoce Steffen Seibert.

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Stefania Barcella
Giornalista iscritta all’albo dei pubblicisti della Lombardia (IT)