LE ELEZIONI IN CILE. Il conservatore Sebastian Pinera, che ha già guidato il Paese dal 2010 al 2014 ha ottenuto il 54,6% dei voti contro il 45,4% dell’avversario Alejandro Guillier. Ennesima sconfitta del centro-sinistra in America Latina

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Il Cile svolta a destra: il conservatore Sebastian Pinera, che ha già guidato il Paese dal 2010 al 2014 ha ottenuto il 54,6% dei voti contro il 45,4% del candidato di centro-sinistra Alejandro Guillier.

I risultati del primo turno

Pinera, un ricco uomo d’affari, aveva vinto il primo turno con un risultato al di sotto delle aspettative ma con largo margine rispetto agli avversari, ben 8. Gli osservatori ritenevano che il ballottaggio non sarebbe stato una passeggiata, anzi un serrato testa e testa, parlando addirittura di “esito tra i più incerti del secolo”.

Le promesse della campagna elettorale

Nel corso della campagna elettorale Pinera ha promesso che avrebbe messo mano alle riforme del presidente uscente, la socialista Michelle Bachelet, finita nel 2015 in uno scandalo che ha coinvolto la nuora. Guillier, senatore ed ex giornalista, aveva il sostegno di sei partiti, e lo scorso aprile aveva vinto le primarie socialiste battendo l’ex presidente Ricardo Lagos. Al primo turno aveva ottenuto il 22,7% e aveva la strada un po’ più in salita, perché contro di lui giocavano i dati dell’economia in ristagno negli ultimi quattro anni di presidenza Bachelet.

Le elezioni in America Latina

Questo risultato segna l’ennesima sconfitta dei governi di centro-sinistra in America Latina. Solo dieci anni fa, Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Cuba, Ecuador, Honduras, Nicaragua, Uruguay e Venezuela erano tutti governati dal centro-sinistra. Poi le svolte elettorali in Argentina, Brasile e Paraguay, con la “rivoluzione bolivariana” in Venezuela duramente sotto pressione e bollata dalla comunità internazionale sul baratro di una dittatura.

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Stefania Barcella
Giornalista iscritta all’albo dei pubblicisti della Lombardia (IT)