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Il 25 Novembre si celebra tutto il mondo la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, indetta dall’ONU nel 1999. Solo in Italia sono 84 gli omicidi di donne nei primi nove mesi del 2017, in calo rispetto ai 109 nello stesso periodo del 2016. Di questi 61 si sono verificati in ambito familiare, e 31 sono stati femminicidi, termine non giuridico ma di uso comune, che identifica l’omicidio di una donna da parte di un uomo come forma estrema di prevaricazione. Sono i dati aggiornati della Polizia sugli omicidi volontari, che non tengono ancora conto di quelli che si sono verificati negli ultimi due mesi.
Le ultime cronache di femminicidi
Negli ultimissimi giorni, ricordiamo i casi di Maddalena Favole, 84 anni, uccisa domenica dal figlio in provincia di Cuneo, Anna Lisa Cacciari trovata morta lunedì nella sua cosa a Bubrio e Marilena Negri, la 67enne accoltellata al parco Milano.
Le cifre dei femminicidi
Le cifre degli ultimi 10 anni indicano che gli omicidi volontari diminuiscono nel nostro Paese, ma non quelli in cui la vittima è donna: erano 150 nel 2007 e 149 nel 2016. Di conseguenza, è aumentata la percentuale dei femminicidi rispetto al totale degli omicidi: dal 24% nel 2007 al 37% nel 2016. Il 73% dei femminicidi avviene tra le mura di casa e nel 56% dei casi l’assassino è il partner o l’ex partner.
Le cifre dei “reati spia”
Le forze dell’ordine definiscono “reati spia” lo stalking, i maltrattamenti in famiglia e le violenze sessuali: sono “indici importanti di un rapporto uomo-donna malato, che può pericolosamente degenerare”. Tutti questi reati sono in calo nel 2017. Le denunce per stalking sono state 8.480 fra Gennaio e Settembre, in calo del 15,76% rispetto alle 10.067 nello stesso periodo dell’anno scorso. I maltrattamenti in famiglia sono stati 9.818 a fronte di 10.876 nello stesso periodo del 2016. Le violenze sessuali (di cui oltre il 90% su donne) 3.059 a fronte delle precedenti 3.095.
L’interpretazione dei dati
I dati però vanno letti con attenzione: da un lato possono essere un segnale positivo nella lotta alle discriminazioni di genere, ma dall’altro, la riduzione delle denunce può nascondere un sommerso di paura e solitudine. Un aspetto messo in rilievo dal Capo della Polizia, Franco Gabrielli che parla di un “numero oscuro” di chi non denuncia perché pensa ai figli, alle conseguenze, alla vergogna: “Noi forze di polizia interveniamo quando il male è acuto e si manifesta. Ma questo genere di reati, che sono in fondo dei crimini contro l’umanità prima ancora che con la repressione deve essere affrontato con la prevenzione”.
Le iniziative
Montecitorio è aperto solo a visitatrici per l’evento “#InQuantoDonna”, voluto dalla presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini. In tutta Italia la Marina Militare illumina di arancione i suoi palazzi storici e monumenti. Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ha twittato: “L’Italia civile si unisce per dire basta alla vergogna della violenza sulle donne”.
Stefania Barcella
Giornalista iscritta all’albo dei pubblicisti della Lombardia (IT)